Fu un tragico episodio che segnò l’esodo istriano e dalmata. La prima domenica 5 agosto alle 20.45. L’autore è il maestro Balestracci. Precederà la “Messa da Requiem” di Pizzetti
AQUILEIA. Sarà la prima esecuzione assoluta di “Lacrime per Vergarolla” a impreziosire – oggi, alle 20.45 – l’edizione 2018 dei Concerti in Basilica ad Aquileia, cartellone firmato da Pier Paolo Gratton che tanto apprezzamento va riscuotendo tra gli appassionati e i turisti del Friuli Vg.
L’opera, scritta dal maestro Sergio Balestracci per ricordare la strage che il 18 agosto 1946 causò 65 morti accertati e che diede avvio all’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia, sarà eseguita dalla Stagione armonica di Padova, uno dei complessi corali professionistici più accreditati a livello internazionale. “Lacrime per Vergarolla” sarà preceduta dalla “Messa da requiem” di Ildebrando Pizzetti, opera presentata per la prima volta in regione vista la complessità della sua scrittura.
I terribili anni della Prima guerra mondiale erano appena trascorsi quando Pizzetti scrisse il suo celebre “Requiem”. In un’ideale visione di pace, questa composizione vuole portare la riflessione dell’ascoltatore sul tema della fragilità della vita umana spesso minacciata dalla violenza cieca e dalla volontà di sopraffazione.
Questo brano appartiene al periodo fiorentino del maestro parmense e si riallaccia ai diversi aspetti della tradizione liturgica riproposta con una sensibilità tardo romantica: l’imitazione delle voci (“Requiem”), la citazione dei canti fermi (“Dies irae”), la scrittura policorale (“Sanctus”), l’omoritmia (“Libera me”), ripensati con una nuova libertà espressiva nel trattamento delle dissonanze e dei metri. L’opera ha conosciuto e riscuote tutt’ora un notevole successo come si vede dalle numerose esecuzioni che vengono riproposte da diverse compagini corali, in virtù di una naturale cantabilità con cui il tessuto vocale è condotto.
“Lacrime per Vergarolla” è il titolo di una composizione corale scritta espressamente per questa occasione e proposta dunque in prima esecuzione assoluta. Si tratta di un compianto per ricordare la strage scomparsa oggi dalla memoria collettiva, avvenuta sulla spiaggia di Pola (Vergarolla, appunto) il 18 agosto 1946, in cui morirono 65 persone, tra mamme, bambini e altri innocenti 8il numero esatto dei morti, tuttavia, non è mai stato accertato).
Quell’attentato sollecitò ulteriormente l’esodo di circa trecentomila istriani, giuliani e dalmati che scelsero di abbandonare la propria terra cercando rifugio in vari paesi del mondo, ma soprattutto in Italia, dove spesso furono accolti con sospetto o con ostilità, a causa della situazione politica del momento.
Questo breve threnos corale è dedicato non solo alle vittime di Vergarolla, ma anche a tutti quei profughi che dovettero ricominciare daccapo una vita in condizioni difficilissime, dopo aver perduto la propria terra, le proprie tradizioni, i ricordi, gli affetti, i legami con i propri morti e con la vita stessa, essendosi dovuti separare da quanto di più caro avevano; oggi la dedica è a tutti i profughi e i perseguitati del mondo.
05 agosto 2018
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