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La grandeur dell’antica Persepoli si rispecchia da sabato nella romana Aquileia

L’oro abbagliante del calice con il leone alato, arrivato dall’antica città di Hamadam, accanto agli ori e alle terrecotte con la testa del toro. E poi bracciali, pugnali, lamine decorative, sculture, capitelli. Scortati da un’imponente guardia armata, arrivano ad Aquileia i capolavori dell’arte persiana, per l’eccezionale mostra che da sabato racconterà la grandeur dell’antica Persepoli distrutta poi da Alessandro Magno. Un tesoro d’arte e di storia – inedito per il pubblico italiano – che segna un’altra tappa dei rapporti tra Italia ed Iran, notano presentandola il ministro della cultura italiano Dario Franceschini e l’ambasciatore iraniano a Roma Iahanbakhsh Mozaffari con la presidente della regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.

Costata oltre 300 mila euro – fondi necessari per far fronte alle spese assicurative, al trasporto e appunto alla vigilanza armata – la rassegna, realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, il National Museum of Iran e l’Iranian Cultural Heritage Handcrafts and Tourism Organization, è frutto di un importante prestito del Museo Nazionale iraniano.

«Abbiamo scelto Aquileia perché la città è da sempre considerata la Porta di Roma verso l’Oriente. E l’Oriente, nell’immaginario collettivo italiano è rappresentato da sempre dalla Persia e poi dall’Iran» spiega l’ambasciatore italiano Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia.

Persepoli è stata la città romana avamposto verso l’oriente dell’Impero romano accomunate anche dalla fine. Perché se la splendida capitale persiana, la più maestosa che all’epoca l’uomo avesse costruito, fu incendiata e ridotta in rovina nel 330 a.C., una sorte analoga colpì Aquileia, che resistette alle incursioni del barbaro Alarico, ma non ad Attila che nel 452 dopo Cristo la devastò e sparse il sale sulle sue rovine.

Intitolata “Leoni e Tori dall’Antica Persia ad Aquileia”, la mostra racconta con una trentina di oggetti un lungo periodo dell’arte persiana dagli Achemenidi ai Sassanidi. La maggior parte dei reperti, spiega il direttore del museo archeologico di Teheran J. Nokandeh, «proviene da siti archeologici di Persepoli». Oggetti scelti con cura per raccontare «la storia dei rapporti tra l’antica Persia e Roma».

23 giugno 2016

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