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Intesa approvata in aula Apre il Museo del mare

Protocollo con il Polo Fvg per la valorizzazione della struttura gradese Il sindaco Raugna punta a rendere fruibile il primo piano entro luglio

di Antonio Boemo

GRADO. La speranza è aprire parte del Museo Nazionale di Archeologia Sabacquea entro fine luglio. Lo ha dichiarato in aula il sindaco Dario Raugna rispondendo al consigliere Claudio Kovatsch, anche se in precedenza aveva messo le mani avanti affermando che si potrebbe arrivare a fine estate 2017. Sarebbe in ogni caso un grande successo dopo circa dieci anni di attese, promesse e annunci d’ogni genere. È emerso durante il consiglio comunale che ha visto l’approvazione del protocollo d’intesa per la valorizzazione del museo di archeologia subacquea con il nuovo Polo Museale del Friuli Venezia Giulia (il museo di Grado è passato formalmente di competenza di questo Polo il 20 dicembre scorso). Il documento è stato approvato all’unanimità (la maggioranza, nonché i consiglieri di minoranza Kovatsch e Luciano Cicogna), ma dopo che a inizio discussione Maurizio Delbello, Roberto Marin e Roberto Borsatti avevano abbandonato l’aula. A farsi portavoce di questa decisione è stato Del Bello che pur augurandosi che tutto vada a buon fine per il bene di Grado ha affermato: «Non ci crediamo a questa linea, questa non è la soluzione».

Ciò che si prospetta è l’apertura di parte della struttura, il primo piano, dove dovrebbero trovar spazio i reperti della nave oneraria “Iulia Felix” e altri reperti trovati in mare o in laguna. Quindi, si spera, non solo mostre magari perlopiù iconografiche ma finalmente il museo, pur non completo. «Da subito – ha affermato Raugna – il direttore del Polo Museale, Luca Caburlotto, ha dimostrato piena disponibilità a portare avanti tutto il necessario per andare speditamente verso l’apertura. In questi mesi numerosi sono stati gli incontri e i sopralluoghi nella struttura, altri ne sono previsti nelle prossime settimane anche con i rispettivi tecnici e professionisti per quanto riguarda l’allestimento». L’accordo per rafforzare la collaborazione tra Stato, Regione, Comune crea un sodalizio efficace per permettere l’accesso a fondi ministeriali destinati al Museo, sia per la struttura che per la catalogazione dei reperti. Catalogazione ed esposizione dei reperti che è stata affidata al Servizio Catalogazione dell’Erpac, sotto la direzione di Rita Auriemma. A questo proposito Raugna ha fatto presente che grazie all’8 per mille gli allestimenti sono stati finanziati nel 2010. L’accordo è fondamentale altresì per accedere ai fondi comunitari del progetto Interreg Italia-Croazia (“La casa del Mediterraneo”) a cui il Comune di Grado si sta preparando a partecipare assieme ad altri partner, ovvero ai Comuni di Sebenico e Barletta. Si diceva del dem Luciano Cicogna che ha approvato il documento proposto dalla maggioranza. In aula ha sottolineato come qui ci si dia tanto da fare per aprire il museo per vedere una nave, la “Iulia Felix”, mentre in Museo ad Aquileia c’è un’intera nave che nessuno apre per farla vedere. Una precisazione fatta dal sindaco in aula: fintanto che il Museo non sarà aperto, il Comune non spenderà un centesimo. Poi invece è disponibile a sostenere l’attività museale attraverso forme di collaborazione che possano valorizzare la funzione culturale anche con contributi economici da destinare a specifiche iniziative. La «storia lunga e scandalosa» (dichiarazione di Raugna) del Museo del Mare potrebbe, dunque, cambiare. Tra l’altro le chiavi del Museo fin prima esclusivamente in mano alla Soprintendenza, ora si trovano in Comune che rimane sempre il proprietario dell’edificio, l’ex scuola Scaramuzza.

@anboemo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

06 aprile 2017

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