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Il porto fluviale di Aquileia scompare tra le erbacce

Per i turisti non è semplice riuscire a scorgere le bellezze della città patrimonio Unesco. La protesta delle guide: «I resti non si vedono più». La Soprintendenza: oggi lo sfalcio

di Elisa Michellut

AQUILEIA. Ci risiamo, per l’ennesima volta. La scarsa manutenzione e l’erba alta, al punto tale da coprire quasi completamente i resti archeologici, rendono impossibile ammirare le bellezze della città patrimonio Unesco.

La sfida, paradossale, è riuscire a scorgere, in mezzo alle erbacce, ciò che resta dell’antico porto fluviale. I turisti, le scolaresche ma anche le guide turistiche sono sul piede di guerra. Succede ad Aquileia, in una cittadina il cui punto di forza dovrebbero essere proprio le aree archeologiche.

In questi giorni, decine di pullman raggiungono quotidianamente la città romana. Il biglietto da visita lascia a desiderare. La zona del porto fluviale, di competenza della Soprintendenza, che annuncia, a partire da oggi, un intervento di sfalcio e manutenzione nelle varie aree archeologiche, è letteralmente soffocata dalle erbacce.

Una situazione imbarazzante, a detta di alcune guide turistiche. «Non si riescono più ad ammirare i resti archeologici e le persone ci chiedono spiegazioni – si lamentano -. È una vergogna. In alta stagione decine di autobus ogni giorno raggiungono Aquileia eppure la cittadina non è pronta ad accogliere i turisti. Cerchiamo di utilizzare stampe e ricostruzioni al computer ma è chiaro che questo non può sostituire la visita guidata. I resti non si vedono praticamente più. Sono coperti dalle erbacce. La Basilica e il Museo Archeologico sono tenuti molto bene ma la zona scavi è un disastro, in particolare il porto fluviale».

Il sindaco, Gabriele Spanghero, assicura di aver sollecitato più volte un intervento. «Auspico che ci sia un intervento a breve da parte della Soprintendenza – le parole del primo cittadino -. È chiaro, questo va detto, che il continuo alternarsi di pioggia e sole ha favorito la crescita veloce del manto erboso e questa non è certo una prerogativa soltanto di Aquileia».

Come detto, non è la prima volta che cittadini e turisti segnalano il mancato sfalcio dell’erba nelle aree archeologiche. Era già successo lo scorso anno, quando una comitiva di turisti si era rivolta alla stampa per segnalare il problema. Al centro delle lamentele c’era sempre la zona del porto fluviale.

La Soprintendenza, per bocca di Paola Ventura, fa sapere che oggi gli incaricati inizieranno a tagliare l’erba.

«Domani (oggi, per chi legge) – conferma Ventura – è previsto un giro completo di tutte le aree. L’intervento di sfalcio si concluderà in una decina di giorni e interesserà tutte le aree di nostra competenza, sia quelle aperte al pubblico sia quelle chiuse. Già prima di Pasqua, precedentemente alla firma del contratto, avevamo ben presente la necessità di presentare ai turisti il sito in maniera decorosa. Per questo motivo era stato effettuato uno sfalcio nelle aree aperte al pubblico e nel giardino del museo. Per le modalità di affido dei lavori ci sono i soliti tempi tecnici. È un problema di tempistiche, di organizzazione di uffici e di normative legate ai lavori pubblici. Ora il contratto è stato firmato e gli interventi procederanno con cadenza regolare, più o meno mensile, in tutte le zone di competenza del Ministero». Ventura annuncia anche che è stata quasi ultimata la programmazione di alcuni lavori. «Per esempio – aggiunge – alcune piante saranno oggetto di un intervento puntuale, dove richiesto. Ci occuperemo anche di accessi e recinzioni che hanno bisogno di essere sistemati».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

18 maggio 2016

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