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Il “Guardian” esalta il fascino del Friuli

Ampio reportage sulla nostra regione «che invita i viaggiatori a ritornare». Le tipicità del borgo di Pesariis e di Aquileia

di Maurizio Cescon

UDINE. Eccezionale vetrina per il Friuli sul quotidiano inglese “The Guardian”, tra le voci più autorevoli della stampa liberal nel mondo. Un lungo reportage di John Brunton, corredato da molte e accattivanti fotografie, è stato pubblicato nell’edizione di sabato scorso, mentre sul sito Internet del giornale, nella sezione “Travel”, è tra i servizi principali.

Un racconto, quello del giornalista del Guardian, che tocca Trieste e la laguna di Grado e Marano, passa per il Collio e Cividale per concludersi a Udine e in Carnia, con una citazione pure dell’Albergo diffuso di Sauris. Il tutto corredato da una selezione delle cose da fare e le città da visitare, dove mangiare, bere e dormire.

E c’è una nota, a conclusione del servizio, su come raggiungere da Londra la nostra regione. A differenza di molte altre città europee, dalla capitale inglese è semplice: c’è il volo diretto di Ryanair per Ronchi, che oltremanica è venduto a 34 sterline.

«Questa regione di confine del Nordest d’Italia – si legge nel reportage – è rimasta fuori dalle luci della ribalta, ma offre un travolgente scenario alpino, lagune adriatiche splendide, e una ricchezza di vino locale, una cucina raffinata e tanta storia. Guidando a est da Venezia lungo l’autostrada, ci vuole solo mezz’ora per lasciarsi i turisti alle spalle e arrivare in un mondo molto diverso, quello del Friuli. Questa regione autonoma e orgogliosamente indipendente è ufficialmente conosciuta come Friuli Venezia Giulia, un angolo selvaggio e ancora poco conosciuto d’Italia, che ha la sua lingua, una cucina tipica, e una serie di vini di fama mondiale coltivati a rotazione nei vigneti di collina. Situato in posizione strategica al crocevia tra l’Europa centrale, il Friuli si estende dalle lagune e spiagge sabbiose della costa adriatica al grande scalo marittimo di Trieste, lungo la frontiera con la Slovenia, poi su in uno scenario alpino selvaggio e verso il confine con l’Austria. La prima visita qui può essere una sorpresa, rispetto alla Toscana o all’Umbria. Ma è così facile cadere sotto il fascino del paesaggio incontaminato e la calda accoglienza, che molti viaggiatori decidono di tornare».

Al Guardian non sono sfuggite le differenze tra Trieste e il Friuli. «Proprio come il Friuli è molto diverso dal resto d’Italia – si legge ancora -, la sua capitale, Trieste, è a differenza di altre città italiane molto mitteleuropea, assomiglia a Vienna. Nel corso degli ultimi anni, è stata trasformata da un punto di transito di frontiera e in un vivace centro multiculturale».

Tra le cose imperdibili del capoluogo la «monumentale piazza Unità, il fascino sottile dei negozi di antiquariato nei vicoli stretti dell’antico ghetto ebraico, una passeggiata lungo il lungomare e i caffè per l’aperitivo serale».

Quindi si passa a esaminare «la costa Adriatica che comprende le località balneari di Grado e Lignano. Ma l’attrazione principale è la straordinaria bellezza naturale di immense lagune». Si parla dunque dei giri in barca, dei casoni dei pescatori, delle riserve naturalistiche, senza dimenticare, nell’entroterra, «i mosaici romani mozzafiato della basilica di Aquileia».

Grande spazio è dedicato a Collio e Cividalese. «Proprio all’inizio della strada del vino del Collio, i visitatori dovrebbero passeggiare lungo i portici medievali e ammirare i palazzi barocchi di una delle città europee uniche di confine, Gorizia, divisa a metà dalla slovena Nova Gorica – scrive ancora il Guardian -. L’ingresso a Cividale non potrebbe essere più imponente, attraversando il maestoso ponte del Diavolo risalente al XV secolo, con il fiume Natisone turchese che scorre molto più in basso. Il paesaggio cambia bruscamente a mezz’ora di auto da Cividale, quando le strade strette si diramano nelle valli boscose selvagge del Natisone, ideali per trekking, mountain bike e pesca alla trota».

Infine Udine «il gioiello da scoprire del Friuli, una grande città di palazzi gotico-veneziani e chiese palladiane, lontana dalla folla. A piedi dalla magnifica piazza Libertà, si può arrivare a piazza Matteotti, per poi visitare il museo Diocesano, con una serie di gallerie con affreschi di Giovanni Battista Tiepolo». Molto rilievo naturalmente a cibi e vini del territorio, con l’immancabile prosciutto di San Daniele che «ha una reputazione che spesso supera il più noto prosciutto di Parma».

Ancora le «aspre montagne della Carnia». «Perfetti per trekking e mountain bike in estate e lo sci di fondo in inverno, i due borghi di Sauris di Sopra e Sotto – si legge ancora – assomigliano a un regno da fiaba. E non perdete il borgo di Pesariis, una delle capitali dell’orologeria del mondo, con un incantevole museo e 14 orologi monumentali esposti in tutto il paese».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

08 ottobre 2016

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine