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I sindaci: decideremo solo noi sulla gestione delle acque

Cervignano: summit degli amministratori in vista dell’assemblea di lunedì a San Giorgio. «Nella riforma regionale non c’è nessuna volontà di montare i contatori sui pozzi artesiani»

di Elisa Michellut

CERVIGNANO. Il popolo delle fontane è pronto a tornare in piazza (domani, alle 20.30, a Villa Dora, a San Giorgio di Nogaro, ci sarà un’assemblea pubblica) e intanto i sindaci della Bassa friulana, sabato mattina, si sono incontrati nel municipio di Cervignano per fare il punto sulla riforma dei servizi pubblici locali, in questi giorni all’esame dell’aula in consiglio regionale.

No ai misuratori di portata, sì alla stima forfettaria, ribadiscono i primi cittadini del territorio. Oltre al sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, erano presenti i colleghi di Aquileia, Bagnaria Arsa, Campolongo-Tapogliano, Fiumicello, Carlino, Marano, Muzzana, Torviscosa, San Giorgio di Nogaro, Precenicco e Terzo d’Aquileia.

«La riforma regionale – scrivono i sindaci della Bassa in un documento stilato durante l’incontro – fissa alcuni capisaldi, già oggetto delle richieste avanzate dai sindaci e inoltrate alla Regione nell’agosto dello scorso anno. L’acqua rimane un bene pubblico, gestita da una società pubblica che, attraverso la voce del suo presidente, conferma che non c’è alcuna volontà di portare l’acquedotto in questo lembo di territorio.

Questa decisione, anche dopo la riforma, resterà in capo ai sindaci, senza possibilità alcuna di intervento dall’alto. La riforma conferma le previsioni della precedente legge regionale 13/2005: nessuna volontà di montare i contatori sui pozzi artesiani. L’articolo 29 comma 1 della riforma è chiaro. Anche questa è una richiesta portata avanti dai sindaci e accolta con favore da parte della Regione».

I sindaci di Cervignano, Gianluigi Savino, e Fiumicello, Ennio Scridel, aggiungono: «A oggi nessuna altra novità legislativa è emersa. Da parte della Regione, inoltre, ci sono piena collaborazione e volontà di affrontare, senza traumi per il territorio, un problema complesso come quello del servizio idrico integrato in quest’area.

Importanti passi avanti sono stati fatti sul tema degli allacciamenti, ora si attendono le conclusioni del tavolo tecnico sui pozzi artesiani. In questa fase risultano inutili e strumentali i processi alle intenzioni basati sui verbali delle riunioni del tavolo, servono solo ad alimentare panico tra i cittadini.

Quello che conta saranno le norme finali e i sindaci sono fiduciosi di trovare nella Regione un interlocutore attento alle problematiche del territorio. Rimaniamo  fermi sulle nostre posizioni già rese note nel mese di agosto 2015: no ai misuratori di portata e sì alla stima forfettaria. Questo prevede la nuova riforma regionale e così ha previsto la società Cafc anche nelle proprie note all’autority nazionale Aeegsi».

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

13 marzo 2016

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