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Grado, scoperta tra i rovi la rosa “Maria Teresa”

La centifolie trovata da Romeo Comunello risale al 1700-1800. Si pensa a impiantarla al Parco di Grado

di Antonio Boemo

Romeo Comunello mostra il roseto...

RADO. Lo scalo per Grado, giungendo in treno da Cervignano-Aquileia, era a Belvedere dove i motoscafi attendevano i turisti per trasportarli fino in porto, nel cuore dell’Isola. Nelle vicinanze di questo scalo, nei pressi all’ex stazione ferroviaria che sta andando in rovina, tra erbacce, piante e rovi è stata scoperta una vera e propria “chicca”.

Un fiore splendido, raro, che non figura in alcun catalogo. Si tratta di una profumata centifolie, senza spine e, aspetto molto importante, è resistente alle malattie. L’ha trovata Romeo Comunello, appassionato cultore di rose, che assieme alla moglie Liviana, è riuscito a trasportarla a casa e a farla rigogliosamente fiorire.

Considerato il contesto storico dov’è stata trovata, pensando ai treni che all’epoca giungevano dalle più importanti città dell’Impero austro-ungarico, questa rosa è stata battezzata “Maria Teresa”, in ricordo dell’arciduchessa che regnò negli anni del 1700. Ciò fa capire che la rosa “Maria Teresa” risale sicuramente, come precisa Romeo Comunello, almeno al Settecento-Ottocento.

La rosa “Maria Teresa”

La rosa “Maria Teresa”

Una delle caratteristiche della splendida rosa è che attorno al grande fiore, si crea una sorta di corona di boccioli. Romeo Comunello e la moglie Liviana curano “Maria Teresa” alla pari di un altro migliaio di rose che si trovano nel loro “Giardino Rosa Mundi”, a San Lorenzo di Fiumicello, in quella che è ormai identificata come località “Belfior”.

Entrare nel giardino significa immergersi in un mondo incredibile di colori e di verde. Un giardino che profuma di rose, ma anche di storia. I coniugi Comunello si sono, infatti, talmente appassionati che per ogni rosa sono risaliti alla storia che hanno approfondito e che passa anche attraverso le vicende delle migrazioni.

E perché allora non parlare de “La guerra delle due rose”, la sanguinosa guerra del 1400 fra i Lancaster e gli York che avevano come simbolo rispettivamente una rosa rossa e una bianca? A San Lorenzo di Fiumicello si trovano anche queste due piante di rosa.

Ma con i coniugi Comunello ci si può trovare a parlare di Alessandro Magno come dei periodi gallici, di quelli romani o di Paesi come la Persia e la Cina. Le rose che si possono ammirare in questo giardino provengono anche da quei Paesi. Soprattutto quelle più rare.

Ma c’è di più. Nel giardino, a significare altre importanti storie di famiglie e fatiche del Friuli Venezia Giulia, su trovano rose che hanno portato in Italia gli emigranti spostatisi in giro per il mondo in cerca di fortuna. Per chi volesse recarsi ad ammirare queste rose, basta contattare Romeo Comunello o la moglie Liviana che fanno parte dell’associazione “Amici del Giardino”, al numero 0431918984 per concordare la visita.

E perché non parlare ancora del Parco delle Rose di Grado? È la logica conseguenza del ritrovamento della rosa “Maria Teresa”. Il Parco delle Rose, almeno in tempi passati, era noto proprio per l’incredibile numero di rose che si trovavano all’interno. Recentemente il Comune ha iniziato a metterne a dimora qualcuna, ma siamo ancora piuttosto lontani dal passato.

Parlando con Romeo Comunello è nata l’idea: impiantare “Maria Teresa” al Parco delle Rose. Dato che peraltro la pianta è stata trovata in zona adiacente alla laguna, è evidente che sopporta bene il salmastro, e il Parco delle Rose potrebbe essere un’ottima dimora per la splendida centifolie. Accanto la targa a indicare il nome del fortunato che l’ha trovata, l’ha scoperta ed è riuscito a farla diventare il gioiello che è, ammirata e omaggiata da tutti, come lo era per il suo ruolo l’arciduchessa asburgica Maria Teresa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

23 maggio 2016

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