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Gestore cercasi per il Tolazzi, il rifugio sulla strada del Coglians

Forni Avoltri: il Consorzio privato di Collina ha aperto il bando per lo storico ristoro a 1.370 metri. Raggiungibile in auto, permette di partire per numerose escursioni in quota e verso il Volaia

di Gino Grillo

FORNI AVOLTRI. Il rifugio Edoardo Tolazzi cerca un nuovo gestore. Il Consorzio privato di Collina, proprietario dell’immobile, con il nuovo consiglio di amministrazione retto dal presidente Michele Toch, ha indetto la gara cui gli interessati dovranno partecipare entro il 23 aprile.

Il Tolazzi oggi rappresenta un’ottima opportunità per escursioni diretti al monte Coglians che con i suoi 2780 metri di altitudine è la vetta pià alta della nostra regione, o per la traversata dei tre rifugi verso il Marinelli ed il Lambertenghi e verso il suggestivo lago di Volaia e al suo omonimo monte e verso la vetta del Monte Floriz.

Opportunità in quanto, a differenza della maggior parte dei rifugi alpini, il Tolazzi è raggiungibile su una carrozzabile pubblica che da Forni Avoltri porta a Collina da dove si prosegue per la strada che indica “ai Rifugi o via delle Malghe Carniche” sino a Plan di Val di Bos, dove si trova la struttura.

La zona, sita alla base del versante ovest del Coglians, nel periodo precedente la seconda guerra mondiale, era caratterizzata da una baita rustica, in legno e corteccia che «il mitico Augusto Brunasso e sua moglie Rina Lombardi Borgia – racconta la segretaria del Consorzio Ines Caneva – dopo esperienze terribili di guerra e di emigrazione, sostituì con una baita alpina con servizio di ristoro».

Prendeva così il via il richiamo turistico, grazie anche ai rifugi più in quota sulle dorsali del Coglians, della zona e della frazione di Collina. «I primi gestori – riferisce Ines – erano famiglie del posto, che con la gestione del rifugio ottenevano un’integrazione del reddito, poi, con lo spopolamento della montagna e di Collina in particolare, il Consorzio ha dovuto proporre il rifugio a gestori provenienti da altre zone, tutte comunque della nostra regione».

Una nevicata eccezionale nell’inverno 1950/51 vide la distruzione della baita e nel 1966 il Consorzio approvò il progetto del nuovo rifugio che fu intitolato a Edoardo Tolazzi (1898 – 1967), insegnante della scuola elementare di Collina, che morì lo stesso anno della sua inaugurazione. «Il rifugio – riferisce Caneva – è stato recentemente sottoposto a opera di ampliamento e di ammodernamento e ben si presta, con le sue sale interne e il grande spazio esterno, anche per convegni e raduni».

La struttura dispone anche di un locale invernale, consta di 10 posti letto e di 80 posti ristoro interni e 30 esterni, con servizi, bagni e docce. Il riscaldamento, oltre al fascino del fuoco nel caminetto, è dispensato dalla caldaia a gas a condensazione e termosifoni, mentre all’esterno si trova un parco giochi e un campo di bocce, parcheggio e un orto botanico con specie arboree e floristiche tipiche della zona.

La gestione del Tolazzi, contratto triennale su base d’asta di 7 mila 500 euro annui, è auspicata nella frazione come un rilancio dell’intera zona.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

19 aprile 2016

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