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È stata trovata la bicicletta ma il morto resta senza nome

Continuano le indagini per identificare l’uomo trovato senza vita nel fiume Terzo Un esperto: il tatuaggio sul braccio dello sconosciuto è legato alla tossicodipendenza

 di Elisa Michellut

AQUILEIA

È ancora mistero sull’identità dell’uomo trovato senza vita da un cacciatore, nella tarda mattinata di domenica, nelle acque del fiume Terzo, all’interno della riserva di caccia di Aquileia, in località Ponterosso.

Ieri mattina, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Palmanova, in collaborazione con i colleghi della stazione di Aquileia e con i vigili del fuoco, hanno scandagliato il fiume Terzo alla ricerca del portafogli, del cellulare o altri effetti personali della vittima, che potrebbero essere caduti in acqua nel momento in cui il corpo è finito nel fiume. Le ricerche, che hanno dato esito negativo, hanno interessato un’area di circa 300 metri.

Nella giornata di martedì, invece, proprio a due passi dalla zona del ritrovamento del corpo senza vita, era stata rinvenuta una bicicletta. Sul manubrio era appeso un cappellino da baseball di colore grigio. Secondo le forze dell’ordine, il mezzo a due ruote potrebbe essere stato utilizzato dall’uomo per raggiungere la sponda del fiume Terzo.

Nel frattempo si sta ancora cercando di dare un significato al tatuaggio che la vittima aveva disegnato sull’avambraccio sinistro. Nei giorni scorsi, gli inquirenti avevano parlato di una stella polare stilizzata ma potrebbe anche trattarsi di un tatuaggio etnico indiano.

Alex De Pase, uno dei massimi esperti di tatuaggio realistico (con studi a Grado, Cervignano, Udine, Venezia e in Svizzera), spiega: «Esaminando l’immagine che mi è stata inviata posso dire che è un tatuaggio fatto grossolanamente, quasi sicuramente realizzato in casa, a mano. Per quanto riguarda il soggetto, è tipico degli anni Ottanta/Novanta, legato agli ambienti dei tossicodipendenti. Veniva chiamato flash e il punto centrale simboleggiava il punto d’ingresso dell’ago. Non sempre però identificava un tossicodipendente, perché con il tempo il disegno fu ripreso senza il significato originario ma come puro ornamento».

L’identità dell’uomo trovato morto, dunque, è ancora sconosciuta. Ai carabinieri, intanto, anche nella giornata di ieri, sono arrivate alcune segnalazioni da parte dei cittadini, che cercano di dare il loro contributo, ma nessuna ha avuto riscontro positivo.

Anche i sindaci dei Comuni di Terzo, Michele Tibald, Aquileia, Gabriele Spanghero, e Cervignano, Gianluigi Savino, stanno cercando di reperire informazioni tra i residenti ma non risultano persone scomparse. La vittima potrebbe risiedere in un altro Comune e potrebbe aver raggiunto in bicicletta, per qualche motivo, la riserva di caccia aquileiese.

L’uomo deceduto ha un’età tra i 40 e i 50 anni, è caucasico, stempiato e con i capelli corti, indossava un paio di pantaloni e una maglia. Il corpo si trovava nel fiume Terzo già da qualche giorno e pertanto il riconoscimento non è semplice. Sarà l’autopsia, non ancora fissata, a chiarire le cause del decesso.

L’ipotesi è che possa trattarsi di annegamento. Sul cadavere non ci sarebbero segni di violenza a opera di terze persone. L’uomo potrebbe essere scivolato nel fiume dopo essersi improvvisamente sentito male ma non si esclude un suicidio. —

18 ottobre 2018

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine