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Due mesi senza il ponte tra Grado e Aquileia

Attorno al 20 gennaio inizierà la demolizione dell’attuale manufatto. Traffico da e per la Bassa dirottato al “Cucchini” e al casello di Redipuglia

di Antonio Boemo

Ecco come si presenterà il nuovo...

Ecco come si presenterà il nuovo ponte girevole

GRADO. Tra il 19 e il 21 gennaio Grado tornerà, da un lato verso la pianura friulana, a essere isolata dalla terraferma. Così sarà fino a poco prima di Pasqua. Un tanto per consentire prima lo smantellamento dell’attuale ponte, più precisamente dell’arcata centrale, quella girevole lunga 36 metri, che ha funzionato per oltre 80 anni (l’attuale ponte Matteotti – inizialmente era stato battezzato “Littorio” – è stato inaugurato il 14 giugno del 1936) e poi per il posizionamento del nuovo ponte. I lavori di realizzazione del nuovo ponte sono già in avanzata fase in officina. «Il ponte è in avanzata fase di costruzione ma non si vede», ha affermato il direttore dei lavori Pellizzari che ha aggiunto: «Ce la stiamo mettendo tutta, facciamo un sforzo enorme per smussare al massimo i disagi».

Il ponte della strada del Belvedere:...

Il ponte della strada del Belvedere: ora è piuttosto malandato

Ad assistere all’illustrazione dell’intervento, circa 200 persone. Diverse sono state le domande poste, alle quali ha risposto quasi sempre l’ingegner Vittori di Fvg Strade. Segno che l’argomento è di quelli scottanti, che interessano davvero tutta la comunità. Tra i presenti, oltre al sindaco Dario Raugna, agli assessori e ad alcuni consiglieri comunali, anche il consigliere regionale Alessio Gratton.

La paura generalizzata è che gli imprevisti possano prolungare i tempi di sostituzione del manufatto creando disagi nel periodo pasquale, notoriamente l’inizio della nuova stagione turistica. Il presidente del Fvg Strade, Giorgio Damiani, ha cercato di rassicurare sulle tempistiche, sostenendo che se ci fosse qualsiasi avvisaglia di ritardi l’intervento slitterà a ottobre, col rischio in ogni caso di poter ostacolare l’afflusso di Natale e fine-inizio anno.

A introdurre la serata è stato l’assessore comunale Fabio Fabris che sulla viabilità alternativa ha fatto riferimento al casello di Redipuglia e non più a quello di Palmanova (ci saranno ovvie indicazioni anche da parte di Autovie Venete). Quanto alla chiusura del traffico verso Belvedere-Aquileia, si è trattato di trovare soluzioni alternative che, come hanno spiegato i tecnici, il direttore dell’Apt di Gorizia (presente anche quello della Saf di Udine e l’assessore regionale Maria Grazia Santoro), sono state valutate attentamente. Ebbene per il trasporto pubblico, dopo aver scartato l’ipotesi di utilizzo dei motoscafi per il trasbordo che avrebbero fatto perdere troppo tempo, la soluzione è stata l’individuazione del passaggio attraverso il ponte sul canale Cucchini. Per poterlo fare saranno tolti gli attuali dissuasori che saranno sostituiti con altri a telecomando che potranno essere utilizzati solo dagli autisti dei pullman. In una giornata si tratta del passaggio fra andata e ritorno di ben 70 corriere. Il viaggio si allungherà (con costi non di poco – ha detto l’assessore Santoro – per la Regione) di circa 20 minuti. Studenti e lavoratori dovranno per forza di cose partire prima per arrivare puntuali.

La nuova struttura completamente metallica in acciaio tipo corten resistente alla corrosione, sarà meno impattante e pesante di quella attuale e sarà più larga in quanto ci sarà da un lato un marciapiedi di un metro e mezzo e dall’altro la pista ciclabile larga 2 metri e mezzo, separati da barriere dalla carreggiata che sarà sempre di 6 metri. Non ci saranno più limitazioni di peso, nè l’obbligo del transito a 30 chilometri orari. Il nuovo ponte giungerà dal mare e saranno due gru poste sopra le altre arcate a issarlo per essere posizionato sopra il pilone centrale ottagonale.

A operare gli addetti della Zara Metalmeccanica di Dolo di Venezia che si sono aggiudicati il lavoro da un milione di euro. Il nuovo manufatto sarà anche più snello. Rispetto a oggi sotto l’arcata ci saranno 50 centimetri di luce in più, cosa che faciliterà il passaggio di piccoli motoscafi ma che non risolve di certo il problema generale dei transiti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

21 dicembre 2016

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