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Delneri, un silenzio rumoroso e il cuore diviso a metà sull’asse Udine-Verona

Mister Gigi ha lasciato un segno al Chievo portandolo dalla serie B fino all’Europa. Ad Aquileia sono convinti che  l’Udinese l’abbia trattato male

di Massimo Meroi

AQUILEIA. Ha allenato un po’ ovunque e in tutte le categorie, ma il suo nome resterà sempre abbinato all’Udinese e al Chievo. Gigi Delneri è friulano e il bianconero c’è l’ha nel sangue. Da calciatore ha vinto un campionato di serie B con la Zebretta, da allenatore ha avuto meno fortuna. Arrivato al capezzale dei Pozzo nell’ottobre del 2016, ha condotto la barca in salvo con grande anticipo. Riconfermato a furor di popolo, è rimasto alla guida dell’Udinese fino a metà novembre. Da allora non ha più voluto dire mezza parola. Non lo fa nemmeno per questa occasione: Chievo-Udinese è più di tutte la sua partita. Da una parte la squadra della sua terra, dall’altra la squadra con la quale ha creato un fenomeno: la società di un quartiere di Verona che diventa un simbolo del calcio di provincia e che riesce addirittura ad approdare in Europa. Qualcosa di unico, impensabile e irripetibile.

E infatti in gialloblù ha reso spesso la vita difficile all’Udinese. La prima volta (stagione 2001-2002) sbancò il Friuli dando lezione di calcio alla squadra di Hodgson, fu sconfitto nel ritorno quando il suo avversario era Ventura. L’anno successivo perse in trasferta (2-1) si rifece al Bentegodi (3-0 il giorno dell’esordio in serie A di Felipe). Nel 2003-2004 due pareggi (0-0 e 1-1). A Verona è tornato nel 2006 e anche qui il bilancio è in parità: tre punti a Verona, zero a Udine. Sulla panchina dell’Udinese ha affrontato due volte i “mussi”: 0-0 al Bentegodi, sconfitta a Udine alla prima giornata della scorsa stagione, giusto per far capire che sarebbe stata una annata complicata.

Delneri ad Aquileia è un simbolo. Gli vogliono tutti bene. E infatti i suoi compaesani hanno un po’ il dente avvelenato con l’Udinese. Sono convinti che Gigi sia stato trattato male dai Pozzo. Delneri ha sicuramente commesso qualche errore, ma la seconda parte della stagione ha confermato che le responsabilità non erano tutte sue. Gli hanno venduto Thereau – lui era d’accordo –, ma l’hanno sostituito con Maxi Lopez che si è rivelato un flop. De Paul sulla fascia destra alla fine della fiera ha inciso più di quando è stato schierato trequartista dietro Lasagna e oggi anche Velazquez lo preferisce sulla fascia (quella mancina). Samir, che lui per primo piazzò sulla fascia sinistra nella difesa a quattro, da centrale ha fatto disastri e oggi si sta ritrovando proprio da terzino. Gigi potrebbe dirle di persona certe cose, ma preferisce un rumoroso silenzio. Perché le pendenze economiche con l’Udinese non pare siano state ancora del tutto risolto e, forse, perché non vuole schierarsi. Chievo-Udinese per lui dovrebbe sempre finire in pareggio.

22 settembre 2018

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