Il tecnico di Aquileia ha sostituito Mandorlini: «La salvezza obiettivo possibile»
VERONA. Luigi Del Neri è il nuovo allenatore del Verona. Il tecnico di Aquileia sarà affiancato da: Francesco Conti (vice allenatore), Maurizio D’Angelo (collaboratore tecnico) e Luca Alimonta (preparatore atletico). Del Neri, ex tecnico di Chievo e Roma, prende il posto di Andrea Mandorlini, esonerato lunedì.
Si tratta del sesto cambio in panchina in serie A dopo quattordici giornate dopo quello di Castori (poi richiamato) con Sannino al Carpi, di Rossi con Donadoni al Bologna, di Iachini con Ballardini al Palermo e di Zenga con Montella alla Sampdoria. «Mi ha convinto l’amore per Verona, una città a cui sono molto legato. Credo che questa squadra abbia le potenzialità per centrare quella che in effetti oggi può apparire un’impresa – le dichiarazioni di Del Neri nel corso della sua presentazione –. Il Verona ha giocatori di qualità, dovrò lavorare per fare ritrovare al gruppo la necessaria fiducia. Toni? È l’anima di questa squadra e Pazzini può giocare al suo fianco».
«Questa – ammette il neo mister dei gialloblu – è una piazza importante. Ci sono straordinari tifosi e la società ha una grande tradizione. A mio avviso ci sono tutti i valori per potercela fare. C’è stato un abbattimento psicologico, ma sono convinto ci siano le qualità per recuperare punti in classifica. Non dobbiamo lasciare niente di intentato. Mandorlini? Ha fatto un grande lavoro: non dobbiamo disperdere quello che ha fatto in questi anni, dobbiamo rispettare il suo lavoro che negli ultimi anni è stato fantastico».
Del Neri ribadisce più volte come «la rosa è competitiva. Toni è mancato tante volte. Il Verona ha Viviani, Hallfredsson, Sala: la rosa ha giocatori importanti. Bisognerà valutare la situazione degli infortunati: dobbiamo migliorare, dobbiamo cercare di dare i tempi di recupero giusti ai giocatori. La squadra deve sapere difendere ma anche offendere. Dobbiamo far esprimere le qualità dei giocatori. Penso che Toni e Pazzini siano compatibili tatticamente». Infine il pensiero a Verona.«Questa è la mia seconda città, una città che amo. Il Chievo? Il passato è passato, il presente è quello che conta e ora il presente è il Verona».
02 dicembre 2015
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