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Dai contenitori alle perle viaggio nella magia del vetro

Sabato 5 novembre si inaugurano due esposizioni al Museo archeologico nazionale di Aquileia fra bottiglie preziose e antichi monili. Incontri e laboratori nel weekend

di Margherita Reguitti

Una delle meraviglie in mostra ad...

Una delle meraviglie in mostra ad Aqulieia

AQUILEIA. Quella di riciclare il vetro era una pratica conosciuta e attuata nell’antica Aquileia, dove i romani del primo secolo dopo Cristo recuperavano, frantumavano e riutilizzavano soprattutto i fondi delle bottiglie e dei contenitori rotti. Manufatti preziosi che gli antichi sapevano riprodurre in forma seriale con stampi, e che successivamente venivano marchiati sul fondo con bolli a rilievo. Sono questi alcuni degli aspetti che vengono messi in evidenza nella mostra che si apre sabato 5 novembre (alle 11.30) al Museo archeologico nazionale di Aquileia. Un viaggio nel mondo del vetro suddiviso in due sezioni: “Un materiale speciale per usi speciali” e la “La magia delle perle di vetro”. Un viaggio in occasione del cui avvio, oggi e domani, è in programma tutta una serie di iniziative, dai laboratori alla proiezione di documentari.

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«Assieme all’ideatrice e curatrice Luciana Mandruzzato e a molti importanti prestatori e collezionisti privati della regione ma non solo – spiega la direttrice del museo Marta Novello – abbiamo impostato l’esposizione in forma di dialogo e confronto fra antico e moderno, fra passato e presente. Una scelta che ha permesso di fare emergere la continuità nella lavorazione e nella decorazione del vetro in entrambe le sezioni, dedicate ai contenitori e alle perle».

Negli allestimenti al primo e secondo piano di via Roma 1, nelle sale dedicate agli oggetti in vetro, sono stati esposti reperti rinvenuti sul territorio nel corso delle diverse campagne di scavo e oggetti moderni e contemporanei. Nella sezione riservata ai contenitori utilizzati all’epoca per conservare e consumare si possono confrontare quanto siano simili all’oggi le bottiglie di diverse dimensioni impiegate per contenere vino, medicinali, unguenti e profumi per la cura e la bellezza del corpo.

Quanto ai pezzi antichi – tutti in buone condizioni – sono oggetti databili fra il primo e il secondo secolo dopo Cristo, rinvenuti in contesti funerari aquileiesi o provenienti da antiche collezioni, accanto ai quali sono esposte le matrici per la creazione dei bolli stampigliati sul fondo ma anche vetri frantumati, pronti per il riciclo. Una narrazione del quotidiano attraverso gli oggetti di ieri e di oggi. Particolarmente preziose sono alcune bottiglie per vini francesi e piemontesi del XVII e XVIII secolo. Fra le curiosità della sezione anche una rara bottiglia di Picolit di provenienza veneziana, realizzata a Murano. «Fondamentale – prosegue Novello – è stata la generosità dei collezionisti privati come il vignaiolo friulano Pietro Pittaro, le società Vetrispeciali e Neugorglass-Bormioli Rocco Group».

Le perle di vetro delle collezioni antiche del Museo, databili fra il quarto e il secondo secolo a.C. e l’età imperiale dal primo al settimo secolo d.C., dialogano così con le collane realizzate dal medioevo fino al Novecento della collezione Augusto Panini di Como. Anche qui emerge la continuità fra passato e presente nella produzione e nelle scelte decorative, oltre che nell’utilizzo. «Nell’antichità infatti le perle di vetro – prosegue Marta Novello – erano utilizzate come monile e talismano contro la cattiva sorte. In particolare la decorazione “a occhio” era, e ancora è nei paesi affacciati sul Mediterraneo, un simbolo magico, con poteri apotropaici».

La preziosità delle perle ne faceva anche una moneta di scambio ai tempi di Roma. Fra i diversi manufatti in vetrina anche 68 collane di perle islamiche e veneziane datate tra il XIV e XX secolo.

La mostra (che resterà aperta fino al 31 gennaio), corredata da un apparato didattico e inserita nel calendario di appuntamenti dal titolo “La cultura… si fa!” in programma al Museo archeologico nazionale e a Casa Bertoli oggi e domani, è stata realizzata grazie all’Ente regionale patrimonio culturale – Erpac, alla Fondazione Aquileia e al Polo museale Fvg, oltre al museo stesso.

In occasione dell’apertura della mostra, come si diceva, sarà un weekend di appuntamenti. Sono previsti fra gli altri incontro di approfondimento ma anche dimostrazioni di lavorazioni artigianali e proiezioni di documentari realizzati in Italia e all’estero. Il tutto arricchito dalla possibilità di partecipare a laboratori didattici e a visite guidate. In particolare oggi e domani dalle 10, nella sala grande di Casa Bertoli, Luciana Mandruzzato e Augusto Panini terranno due conferenze, alle quali si aggiungono la proiezione del documentario “Il gioco delle perle di vetro” realizzato dal regista Bruno Zanzottera, e la presentazione delle tecniche di lavorazione del Museo del Vetro Antico di Zara. Sarà possibile anche assistere a dimostrazioni dal vivo, come la soffiatura e la lavorazione di perle a lume, a cura di Alessandra Trebbi in programma negli spazi all’aperto. Per i più piccoli ci saranno i laboratori “Archeogiochiamo con il vetro”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

05 novembre 201

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