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Concerti in basilica con le atmosfere di Gabrieli

Aquileia, domani saranno di scena “I Cantori di san Marco” diretti da Marco Gemmani 

UDINE. I rapporti tra Aquileia e Venezia saranno rinnovati domani quando, per i “Concerti in basilica”, saranno di scena “I Cantori di san Marco” che, diretti da Marco Gemmani, proporranno un programma monografico di musiche di Andrea Gabrieli (1533-1585).

Il concerto, inserito nel cartellone musicale proposto dalla Socoba in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, la provincia di Udine, la Fondazione Crup, la Danieli, la Banca di credito cooperativo di Staranzano e Villesse, la Saf e l’azienda vitivinicola Valpanera – avrà inizio alle 20.45. E sarà una occasione unica per ascoltare l’ensemble che si riallaccia direttamente ai Cantores Sancti Marci che officiavano nella Basilica Ducale di Venezia ai tempi della Serenissima.

Il programma – dal titolo Messa bassa a san Marco – prevede l’esecuzione della Missa Vexilla Regis e di alcuni mottetti che intercaleranno le parti dell’ordinarium all’Introito, all’Epistola, all’Offertorio, all’Ostensione e alla Comunione per concludere con alcuni brani tratti dalla liturgia Pasquale.

Molto lacunose sono le notizie intorno alla vita di Gabrieli; si sa comunque che nacque a Venezia nel sestiere di Cannaregio e che fu allievo di Adrian Willaert, maestro della cappella marciana, dove il giovane Andrea divenne cantore nel 1536.

Fu attivo anche presso il duomo di Verona attorno al 1550 fino al 1564, poi lavorò per la basilica di San Marco a Venezia dove divenne primo organista, mentre lo sostituì al secondo il nipote Giovanni, che curò in seguito la pubblicazione postuma di alcune opere dello zio.

Gabrieli ha lasciato numerosi componimenti di musica sacra (mottetti, salmi, messe, un Gloria a 16 voci e altro) e profana (quasi 250 madrigali).

Tra i suoi componimenti strumentali vanno ricordate le toccate organistiche, le canzoni, i ricercari. e la musica d’insieme.

Scrisse sette libri di madrigali, in perfetto stile aulico, nei quali tuttavia si manifestava la tendenza al prezioso colorismo, dove lo spessore contrappuntistico si schiarisce in delicati impasti armonici.

25 agosto 2016

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