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Cimitero degli eroi chiuso: ora si muove la Fondazione

Aquileia: l’ente farà tagliare la pianta caduta che da due mesi impedisce l’apertura Il Comune, vista l’inerzia di arcidiocesi e Onorcaduti, progetta a una risistemazione totale

di Elisa Michellut

AQUILEIA. Dopo quasi due mesi e tante polemiche, la riapertura del cimitero degli eroi della città romana non è più soltanto un miraggio. Tra una decina di giorni partirà finalmente l’intervento di rimozione del grosso cipresso che, lo scorso mese di dicembre, a seguito di un colpo di vento, si era appoggiato sulla basilica. Da quel giorno il cimitero degli eroi è inesorabilmente chiuso al pubblico per motivi di sicurezza, con buona pace di turisti e residenti. In assenza di novità da parte dell’arcidiocesi di Gorizia, proprietaria del sito, e di Onorcaduti, che gestisce l’area, ancora una volta, come già accaduto nel mese di febbraio 2015, quando alcuni cipressi erano stati danneggiati dopo una forte ondata di maltempo, si sono mossi il Comune e la Fondazione Aquileia.

Insomma, è toccato a chi non è proprietario e neppure gestore dell’area fare qualcosa per risolvere il problema. L’iter per la rimozione del cipresso è già partito. Entro la fine dell’anno, inoltre, il cimitero degli eroi sarà oggetto di un importante e radicale intervento di riqualificazione. «Come è accaduto la volta scorsa – conferma il direttore della Fondazione, Cristiano Tiussi – . Il Comune ci ha contattati per provvedere alla rimozione del cipresso. La Fondazione ha la possibilità di intervenire su aree con valore storico, anche se non sono di nostra proprietà o conferite in uso, come in questo caso. Se, come pare, la difficoltà è insormontabile, siamo a disposizione. Abbiamo già confermato al sindaco la nostra disponibilità. Stiamo solo attendendo il piano operativo e il preventivo delle ditte che dovranno eseguire il lavoro utilizzando mezzi particolari». Il primo cittadino, Gabriele Spanghero, annuncia che tra una decina di giorni l’area potrà essere riaperta. Nel frattempo, si pensa al futuro. «Stiamo lavorando – dichiara Spanghero – per far partire un intervento radicale di sistemazione di tutte le piante e dell’intera area. I primi incontri ci sono già stati, ne ho parlato anche a Roma, recentemente, con chi di dovere. Se tutto va come deve andare, entro la fine del 2016 avremo un cimitero degli eroi completamente diverso e sistemato. È un sito che presenta problematiche maggiori rispetto agli altri e pertanto l’iter è inevitabilmente più lungo». Massima disponibilità a collaborare da parte del Soprintendente Archeologo, Luigi Fozzati. «Siamo all’interno del circuito delle mura, è una zona archeologica e questo è un aspetto che non può essere trascurato – precisa Fozzati -. Noi seguiremo con attenzione tutti i lavori di sistemazione dell’area. Se dovessero esserci ritrovamenti archeologici faremo in modo che le due realtà possano convivere».

07 febbraio 2016

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine