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    Calano i turisti: – 15% al Museo archeologico

    Secondo i dati diffusi dal ministro Franceschini va meglio il Paleocristiano. Ma il soprintendente: il 2013 era l’anno di Costantino, serve un’intesa con Grado

    di Elisa Michellut

    AQUILEIA. Il ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha presentato i dati relativi ai musei italiani nel 2014. Nei quattordici luoghi della cultura statali in regione, gli ingressi, lo scorso anno, sono stati 1 milione e 164.947. Tra le località prese in considerazione ci sono anche Aquileia e Cividale. Se nella città ducale i dati sono confortanti, al Museo archeologico nazionale di Aquileia il 2014 si è chiuso con il segno meno. Rispetto al 2013, quando i visitatori erano 40.055 (19.731 paganti e 20.324 non paganti), lo scorso anno si è registrato un calo pari al 15,39 per cento. Le presenze sono state 33.889 (13.006 paganti e 20.883 non paganti). L’incasso è calato del 27,2 per cento (nel 2013 era di 59.250 euro, nel 2014 si è scesi a 43.136).

    Bene, invece, il Museo Paleocristiano (ingresso gratuito). I visitatori sono aumentati del 115,79 per cento (da 1900 del 2013 a 4100 del 2014). Va detto che, nel 2013, nella città romana, è stata organizzata l’importante mostra “Costantino e Teodoro. Aquileia nel IV secolo”. Era inevitabile un’impennata nel numero dei visitatori.

    Il Soprintendente per i beni archeologici del Fvg, Luigi Fozzati, argomenta: «Per Aquileia i dati relativi al 2013 e al 2014 non sono confrontabili. Il 2013 è stato l’anno dedicato a Costantino. Sono state organizzate importanti iniziative. Aquileia era uno degli itinerari costantiniani segnalati da Turismo Fvg e dal Ministero. Questo ha portato un flusso maggiore di turisti. L’anno da confrontare è, invece, il 2012, rispetto al quale i dati sono cresciuti.

    Per passare ad una dimensione maggiore di turisti occorre che ci sia una svolta nella politica culturale di tutta la regione. Nel caso della città romana deve essere raccordata con il turismo balneare e con la creazione di un grande parco per tutta la laguna di Grado e Marano. Tutte le iniziative devono essere affiancate da nuove attività, per esempio lo sviluppo del turismo d’acqua. È necessario collegare la laguna di Venezia alla laguna di Grado e Marano attraverso l’utilizzo della litoranea veneta, arteria turistica di importanza internazionale».

    Paola Ventura, direttrice del museo aquileiese, aggiunge: «Il Museo Paleocristiano risente delle aperture ridotte, ma l’interesse c’è. Se fosse aperto tutti i giorni si potrebbe sicuramente tornare ai numeri di una volta. Per quanto riguarda il museo, gli investimenti pagano. Mi riferisco alla grande mostra su Costantino. Nel 2014, nelle aree archeologiche (non incluse nei dati Mibact) abbiamo sfiorato i 100 mila visitatori, nel 2013 eravamo a quota 90 mila».

    Un discorso a parte va fatto per la basilica, gestita dalla Società per la conservazione della basilica e non dal Mibact (nonostante venga citata assieme al museo). Il direttore, Arnaldo Becci, dichiara: «Nel 2012 abbiamo avuto circa 90 mila paganti. Parlo solo della cripta scavi e della cripta affreschi. Nel 2013 siamo scesi a circa 80 mila mentre nel 2014 siamo a 70 mila. Il biglietto si paga per visitare le cripte. In basilica si entra gratuitamente, i numeri parlano di 150 mila persone in un anno. La crisi si fa sentire quando c’è da pagare il biglietto».

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    09 gennaio 2015

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine