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Aquileia ricorda i Militi ignoti del Cimitero degli eroi

Qui riposano accanto a Maria Bergamas i dieci soldati senza nome tra cui venne scelto il feretro del Milite ignoto tumulato all’Altare della Patria il 4 novembre 1921

Alle 8 del mattino del 29 ottobre 1921 dalla stazione ferroviaria di Aquilea partì un treno che entrò nella storia d’Italia: era il convoglio che dopo cinque giorni di viaggio portò la salma del Milite ignoto a Roma per essere tumulata all’interno dell’Altare della Patria il 4 novembre.
Quella salma fu scelta tra undici feretri di soldati rinvenuti in altrettanti luoghi simbolici del conflitto nella basilica di Aquileia da Maria Bergamas, madre di Antonio, sottotenente che morì in combattimento senza che il suo corpo fosse stato mai più ritrovato.
Oggi una cerimonia solenne, promossa nel quadro delle celebrazioni dedicate al Centenario della Grande Guerra dalla Regione Friuli Venezia Giulia assieme all’Unione nazionale sottufficiali italiani, ha ricordato quei militi ignoti che riposano nel Cimitero degli eroi nell’arcosolio ai cui piedi è sepolta anche Maria Bergamas, simbolicamente vicino a quei “dieci figli” senza nome.
“Una cerimonia commovente che ha raccolto una comunità unita nel ricordo in un luogo sacro, Aquileia, che rappresenta il valore dei nostri soldati, della Patria e dove ci si immedesima dolenti in quella madre simbolo di chi perse i più cari affetti”, ha commentato l’assessore regionale Maria Grazia Santoro a margine della cerimonia.
In rappresentanza della Regione Santoro ha partecipato alla deposizione della corona d’alloro, portata da un soldato e da un marinaio in ricordo delle due uniche Forze Armate combattenti nel 1915/18 e deposta in onore dei caduti dal presidente nazionale Unsi, Roberto Congedi, assieme al prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, al sindaco di Aquileia Gabriele Spanghero, presenti il questore di Udine Claudio Cracovia e alti rappresentanti del comparto Difesa e Sicurezza.
Dopo la Santa Messa concelebrata nella basilica patriarcale dall’arciprete Adelchi Cabas assieme a don Giuseppe Ganciu, cappellano militare della Brigata Alpina Julia e decano dei cappellani del Friuli Venezia Giulia, in piazza Capitolo il presidente Unsi ha consegnato le pergamene in memoria del sacrificio dei Combattenti alle amministrazioni pubbliche decorate con Medaglia d’oro al valor militare e quelle insignite di quella al valor civile.
“Oggi abbiamo completato assieme alla Regione Fvg un progetto sulla memoria che è partito da Roma il 12 dicembre 2017 con la cerimonia presso l’altare della Patria ove è sepolto il milite ignoto e che oggi si conclude a Aquileia in questo luogo profondamente simbolico e da dove vogliamo rilanciare un importante messaggio soprattutto per le giovani generazioni”, ha commentato a margine della cerimonia il presidente Unsi Congedi, intervenuto assieme al sindaco di Aquileia e al prefetto di Udine.
Dal prefetto Zappalorto, al termine del suo discorso ufficiale, è giunto un auspicio, a tre anni dal centenario della partenza di quel treno e di quel viaggio “che – ha detto – rappresenta forse l’ultima volta nella storia di questo Paese in cui l’intero popolo italiano si è riconosciuto in pochi e importanti valori come il rispetto per i caduti e l’amore per una Patria unita.
“Ci sarebbero delle cose anche banali da un punto di vista economico ma con un grande significato dal punto di vista morale che si potrebbero fare e una di queste mi sento di sponsorizzarla io stesso: si tratta – ha auspicato il prefetto – di rimboccarsi tutti le maniche e mettersi al lavoro per restituire dignità e decoro alla stazione dalla quale Maria Bergamas diede l’ultimo saluto alla salma del Milite ignoto”.

http://www.ilfriuli.it/index.aspx

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