Lunedì pomeriggio il verdetto. In finale ci sono anche altre nove città italiane
AQUILEIA. Il gran giorno è arrivato. Lunedì, nel salone del Consiglio Nazionale del Mibact, a Roma, il ministro Dario Franceschini proclamerà, al termine dei lavori della giuria di selezione, quale tra le nove città finaliste (Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni) sarà designata «Capitale Italiana della Cultura 2017».
La cerimonia è in programma alle 17, nel salone del Consiglio Nazionale del Mibact, a Roma. Saranno presenti il sindaco, Gabriele Spanghero, l’assessore alla cultura Luisa Contin e i vertici della Fondazione Aquileia, il presidente Antonio Zanardi Landi e il direttore Cristiano Tiussi.
Lo scorso mese di ottobre, il sogno di Aquileia e del Friuli Venezia Giulia era sfumato. Il titolo di «Capitale Italiana della Cultura 2016» è stato assegnato alla città di Mantova, cui andrà un milione di euro per la realizzazione del progetto presentato in fase di candidatura e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità. Il primo cittadino di Aquileia ci crede.
«La speranza è di centrare l’obiettivo – le sue parole –. Potrebbe essere un’opportunità non da poco per Aquileia. Un milione di euro, che è la cifra messa in palio dal ministero, farebbe sicuramente comodo alla nostra città. Oltre ad organizzare una serie di manifestazioni culturali, questo finanziamento consentirebbe interventi di riqualificazione urbana mirati. I benefici sarebbero immediati per l’intero territorio. È un investimento in prospettiva. La città romana avrebbe un ulteriore titolo per svolgere un ruolo trainante nello sviluppo turistico dell’area. Ciò attiverebbe importanti sinergie con Cividale, Grado e Palmanova».
Il dossier di candidatura è stato presentato dal Comune con il coordinamento della Fondazione, che si è occupata della stesura coinvolgendo diverse realtà locali. Aquileia ha presentato un progetto che vede al centro l’archeologia e che tende a valorizzare i propri tesori, riportando ai giorni nostri i valori della convivenza e del dialogo. (e.m.)
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23 gennaio 2016
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