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Aquileia, la carica in musica della Mahler

Oggi i giovani della Jugendorchester inaugurano il tour in regione con la bacchetta di Lorenzo Viotti

di Alex Pessotto

Vien un po’ da pensare alla “Carica dei cento e uno”. Perché, il più delle volte, alle orchestre giovanili può eventualmente mancare un po’di disciplina ma non certo l’energia. Anche se qui non parliamo di un’orchestra giovanile qualsiasi ma di una che è tra le prime al mondo: la Gustav Mahler Jugendorchester, che comincia oggi il suo tour in regione e che dal 15 al 23 di questo mese ha la residenza estiva al teatro Verdi di Pordenone, per merito soprattutto del consulente artistico musica e danza Maurizio Baglini, pianista tra i più interessanti del panorama nazionale.

Ad ogni modo, quello di stasera ad Aquileia (inizio alle 20. 30), evento dei “Concerto in Basilica”, decreta l’avvio non soltanto del tour regionale della compagine (appunto formata da un centinaio di musicisti, selezionati con audizioni annuali in 25 Paesi) ma pure del suo tour estivo in Europa. Dopo il concerto di oggi, infatti, ancora con ingresso gratuito, domani potremo applaudirla alle 19. 30 nel Duomo di Tolmezzo impegnata nel medesimo programma: l’”Incompiuta” di Schubert e la “Riforma” di Mendelssohn (nei 500 anni della Riforma luterana); a dirigere troveremo sempre Lorenzo Viotti. Ma, la prossima settimana, il 24 sarà al Festival di Bolzano in un concerto diretto da Ingo Metzmacher e con, solista al pianoforte, Jean-Yves Thibaudet. Quindi, il giorno successivo, sempre con Metzmacher e Thibaudet, giungerà in quell’autentico paradiso per gli amanti della grande musica che è il Festival di Salisburgo. Altri concerti del suo tour europeo son poi in programma nuovamente a Bolzano, ad Amsterdam, ad Amburgo, a Berlino, a Dresda, e, ancora in Italia, al Teatro alla Scala (il 3 settembre), al Regio di Torino (il 4), al Verdi di Pordenone (il 6 e il 7); a seguire, ci saranno Verona, Bonn e Praga. Davvero niente male. Ma, al di là del piacere per poter ascoltare due capolavori quali le Sinfonie “Incompiuta” e “Riforma” interpretate da una compagine di vaglia, l’attesa per i concerti di stasera e di domani si spiega anche con la giovane età e il brillante curriculum del loro direttore d’orchestra, il ventisettenne Lorenzo Viotti, svizzero. E, agli appassionati, non potrà venire alla mente suo padre Marcello, pure lui direttore d’orchestra colpito da un ictus durante una prova a Monaco di Baviera e stroncato per le sue conseguenze di lì a poco: era il 2005 ed aveva soli cinquant’anni.

«A Lorenzo Viotti siamo legati da un rapporto molto speciale – afferma Alexander Meraviglia-Crivelli, segretario generale Gustav Mahler Jugendorchester –. Nonostante la sua giovane età è certo una delle più interessanti bacchette in Europa. È molto ricercato ed è uno dei direttori che avevo individuato sia grazie al mio ruolo di segretario generale alla Mahler sia grazie all’altro mio ruolo di giurato ad un premio per giovani direttori al Festival di Salisburgo (il Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award)». Continua Meraviglia-Crivelli: «Viotti è un talento strepitoso, con un’incredibile maturità. Ho avuto il privilegio di poterlo conoscere quand’era un giovane studente e ci siamo incontrati qualche anno fa quando ha manifestato di voler assumere il ruolo di assistente dell’orchestra. Tutto è nato così. E da quest’anno abbiamo pensato a dei concerti speciali con lui, con dei programmi solo per lui ideati». Tra l’altro, nel 2017 la Gustav Mahler Jugendorchester celebra i trent’anni del suo primo tour. È stata fondata nel 1986 da Claudio Abbado e non si possono non ricordare i due ultimi, straordinari concerti di Abbado a Trieste, al teatro Verdi, proprio a capo di quest’orchestra giovanile: nel 1999 con la Settima di Mahler e nel 2004 con un’indimenticabile Nona del medesimo compositore (in platea sedevano anche Claudio Magris e Cesare Romiti). Ma Viotti che dice? «Sono fortunato – afferma -: fungere da “trainer” dell’orchestra è una fantastica opportunità di lavorare con la “crema” delle nuove generazioni musicali d’Europa. Non dubito che condivideremo la gioia e l’impegno di questa avventura”. Nei suoi progetti c’è molta Italia: l’anno prossimo dirigerà la Filarmonica della Scala e la stagione dopo, sempre alla Scala, affronterà “Roméo et Juliette” di Gounod. “Qualche anno fa non ero pronto per l’Italia: dirigere nel vostro Paese richiede un diverso approccio psicologico e culturale per chi ha lavorato soprattutto nel centro-Europa. Ma adesso sono pronto…».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

18 agosto 2017

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