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Aquileia capitale della cultura la Provincia bacchetta la Regione

AQUILEIA. La candidatura di Aquileia a capitale italiana della cultura, iniziativa nata all’insegna della collaborazione tra enti e istituzioni, diventa motivo di scontro politico.

Domani è in programma l’ultimo incontro tra tutti gli enti coinvolti. Il dossier di candidatura sarà consegnato martedì. Il vicepresidente della Provincia, Franco Mattiussi, attacca la Regione e accusa l’assessore regionale alla cultura Torrenti di non aver contribuito al raggiungimento dell’obiettivo. Il Mibact, lo scorso 12 febbraio, aveva pubblicato il bando per l’assegnazione del titolo di capitale italiana della cultura per gli anni 2016 e 2017. Entro il 30 aprile saranno scelti i progetti finalisti. Alla fine di luglio saranno individuate due città, cui sarà conferito il titolo di capitale italiana della cultura: una per il 2016 e l’altra per il 2017. Entrambe riceveranno un finanziamento pari a un milione di euro per realizzare varie attività inerenti la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, il miglioramento dei servizi turistici e la riqualificazione urbana.

La Provincia aveva lanciato subito la proposta di candidare Aquileia. Tutti d’accordo: Regione, Fondazione, Comune e Soprintendenza. Fino a qualche settimana fa tutto era filato liscio. Ora è scontro tra Provincia e Regione. «La documentazione – attacca Mattiussi – sarebbe stata più corposa se la Regione non ci avesse fatto mancare il suo supporto. Questa iniziativa ha visto la Provincia chiamare a raccolta i vari soggetti che operano ad Aquileia. Avevamo sottolineato la volontà di misurarci con questa importante opportunità. A palazzo Belgrado, all’inizio di marzo, era stata organizzata una riunione cui avevano preso parte l’assessore Torrenti, il sindaco, il direttore della Fondazione, il Soprintendente regionale ai musei, la Soprintendenza Archeologica, l’associazione imprenditori di Aquileia, il club Unesco e la Strada del vino. Questa iniziativa ha inaugurato un nuovo modo per pensare e confrontarsi sul futuro di Aquileia. Cosa più facile a dirsi che a farsi. Unico neo, l’assenza totale del contributo, non economico ma logistico, da parte della Regione». «Il silenzio – conclude Mattiussi – poteva essere meno assordante se l’assessore Torrenti, su cui avevamo riposto grandi attese, avesse individuato qualche interlocutore con cui ragionare, per esempio Anna Del Bianco, che alla Fondazione Aquileia ha dato i natali».

Elisa Michellut

©RIPRODUZIONE RISERVATA

29 marzo 2015

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