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Il Governo promuove il nuovo stadio Friuli

Missione romana di Serracchiani e dei vertici dell’Udinese. «Il “modello Friuli” esempio da imitare per gli stadi italiani». Dal sottosegretario Delrio l’ok al progetto di Pozzo

di Mattia Pertoldi

UDINE. Il progetto di ristrutturazione dello stadio Friuli incassa un nuovo placet e apprezzamento a livello nazionale: quello del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega allo sport, Graziano Delrio. Ieri, infatti, il patron dell’Udinese Gianpaolo Pozzo è volato a Roma per accompagnare Debora Serracchiani a palazzo Chigi.

La governatrice e il numero uno bianconero sono partiti per la capitale con i vertici del club al gran completo visto che, della “missione” romana, hanno fatto parte anche il vicepresidente Stefano Campoccia, il direttore amministrativo della società e project manager del nuovo impianto Alberto Rigotto, oltre a Magda Pozzo che da qualche mese ha preso in mano le redini di marketing e hospitality dell’impianto friulano.

Serracchiani ha illustrato da Delrio – a cui il Governo ha affidato il compito di predisporre un nuovo testo di legge sugli stadi italiani – le scelte che hanno condotto, in Fvg, pubblico e privato ad allearsi per la creazione del “nuovo” Friuli e la ratio che si poggia alle spalle dell’iter di ammodernamento intrapreso in piazzale Argentina.

«Quello che sta vedendo la luce a Udine – ha spiegato Serracchiani al sottosegretario – è un “modello Friuli” virtuoso, in cui le risorse dell’investitore privato hanno trovato l’accompagnamento degli enti pubblici. Un lavoro comune che punta a superare un deficit infrastrutturale che riguarda anche gli impianti sportivi». Un progetto, quello dell’Udinese, che punta innanzitutto a migliorare il “prodotto partita” con la creazione di un impianto, completamente coperto, moderno, al passo con i tempi e che possa ricominciare ad attrarre quella fetta di spettatori che, anno dopo anno, si sono allontanati dagli obsoleti stadi del nostro Paese.

«Il nostro apprezzamento per questo sforzo di innovazione che va verso una migliore qualità degli impianti – ha commentato Delrio – e che vuole rendere l’evento domenicale più fruibile più sicuro è notevole. Come Governo, cercheremo di accompagnare il lavoro dell’Udinese: uno sforzo pionieristico, che bissa quello fatto dalla Juventus, perché l’evento sportivo deve cessare di essere correlato all’ordine pubblico e tornare a rappresentare un divertimento degli italiani».

Ma tra le sfide che Pozzo, sin dal momento della stesura del progetto, vuole vincere da qui ai prossimi anni c’è anche quella di creare una realtà che non sia utilizzabile soltanto nei giorni di gara, ma che possa essere fruibile dai cittadini sette giorni su sette. E il “patron” lo ha spiegato a chiare lettere nell’incontro romano in cui, a Delrio, è stato anche chiesto di mettere mano alla legislazione in vigore che regola l’accesso agli stadi italiani.

«E’ stato molto importante – ha confermato Pozzo – aprire un canale di dialogo con il Governo per approfondire il tema di una possibile revisione della legge Pisanu facendo in modo, così, che gli impianti sportivi diventino un luogo di aggregazione e divertimento non soltanto nelle giornate dei match, ma durante tutta la settimana. Da parte del ministro abbiamo riscontrato disponibilità e attenzione e abbiamo avuto la conferma di come il nostro progetto possa diventare un modello da esportare in altre realtà». La “comitiva” friulana, quindi, è tornata da palazzo Chigi completamente soddisfatta dalle assicurazioni ottenute da parte di Delrio.

«La sensibilità dimostrata dal sottosegretario – ha confermato Rigotto – nei confronti delle problematiche che si presentano sul percorso di progettazione di uno stadio polifunzionale e senza barriere dimostra che siamo nel giusto. Posso dire con soddisfazione che il nostro progetto, muovendosi nella stessa direzione che intende seguire il Governo, è stato apprezzato e approvato in pieno». Ma Rigotto guarda ancora più avanti perchè nelle sue idee il nuovo Friuli dovrà essere una struttura «senza barriere, sia dentro che fuori, cominciando dalle cosiddette “betafence” del prefiltraggio» promettendo, su questo tema, l’organizzazione di «un convegno nazionale a Udine al quale Delrio ha dato la disponibilità a partecipare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

12 febbraio 2015

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