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Profughi, scontro tra Austria e Fvg. Serracchiani: danneggiati dai controlli al Brennero

La presidente: i flussi di profughi potrebbero deviare verso la nostra regione. Condanna di Renzi e Alfano. La replica: il Governo era stato informato

di Domenico Pecile

UDINE. È sempre più gelo tra il Friuli Venezia Giulia e l’Austria. Dopo lo scontro sulla vicenda Hypho Bank, il nuovo fronte è stato aperto dalla decisione viennese di avviare i lavori per il “muro anti-immigrati” al Brennero. Una chiusura che – come ieri ha riferito la presidente della Regione, Debora Serracchiani – «può determinare delle rotte diverse e portare dei problemi al Friuli Venezia Giulia».

E intanto sale il pressing del nostro governo sia su Vienna sia sull’Ue perchè l’Austria receda da una decisione che viene giudicata non rispettosa delle regole europee.

Da Teheran, dove si trova in visita, il premier Matteo Renzi ha affermato di avere «chiesto agli uffici europei e all’ambasciatore a Bruxelles Calenda di verificare tutti i passaggi normativi a livello Ue per chiedere conto della correttezza rispetto alle leggi europee» di fronte all’iniziativa sul muro al Brennero «che sta facendo l’Austria: abbiamo un rapporto di amicizia ma esigiamo e pretendiamo che siano rispettate le regole europee».

«Abbiamo chiesto – ha aggiunto – formalmente a Calenda di procedere per capire se la procedura dell’Austria si attenga alle regole europee, peraltro non ci sono comunicazioni formali, siamo ai giornali e alle agenzie». E da Washington, dove pure si trova per una visita, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha detto che «la decisione, se fosse vera, sarebbe inspiegabile e ingiustificabile», nel mentre l’Austria parla di «agitazione incomprensibile dell’Italia».

La ministra dell’Interno austriaca, Johanna Mikl-Leitner, ha riferito infatti che «i lavori al Brennero saranno applicati come pianificato, cosa che ho annunciato settimane fa e ho messo chiaramente sul tavolo anche la scorsa settimana, a Roma».

Ieri, come accennato, Serracchiani ha sottolineato che «da più parti, anche dalla Commissione europea, è arrivata una condanna rispetto all’iniziativa dell’Austria» che lei definisce «solitaria. Anche perchè – ha aggiunto – crediamo che le frontiere interne non siano la soluzione, ma che, viceversa, si debbano trovare meccanismi comunitari su quanto concerne i flussi migratori».

«Tentativi – ha detto ancora – ne abbiamo fatti; purtroppo siamo ancora lontani dal trovare delle soluzioni. L’Italia sta facendo la sua parte e lo stesso dovrebbe fare anche l’Austria». La presidente ha poi rimarcato il fatto che «in tutta questa vicenda non può sfuggire il fatto degli eventuali «danni economici derivanti dalla chiusura del Brennero, come ha fatto notare anche Conftrasporti. Inutile negare – ha aggiunto – che ovviamente la preoccupazione che abbiamo anche nella nostra regione è quella di un costante monitoraggio dei flussi anche perché la chiusura può determinare rotte diverse e portare quindi problemi al Fvg».

La presidente della Regione ha poi voluto rassicurare sul fatto che, «come noto, ci stiamo comunque attrezzando per tutto quello che può accadere in Fvg, sia per quanto concerne la prima accoglienza sia per quanto riguarda lo smistamento sul territorio sia, soprattutto, per quanto attiene i problemi legati a ordine pubblico e vigilanza. Siamo però anche consapevoli che questo ragionamento complessivo va fatto con il governo italiano, insieme agli altri governi europei».

«Noi – sono state ancora le sue parole riferite alla necessità che l’Europa assuma decisioni condivise – quella logica non l’abbandoniamo e speriamo anzi che il dialogo con la vicina Austria ci permetta di fargli anche riconsiderare la posizione che hanno in questo momento e anche cercare di creare le condizioni di una maggiore collaborazione con i Paesi europei».

Infine, Serracchiani ha ribadito che la chiusura del Brennero può determinare ricadute negative per Tarvisio e quindi per tutto il Fvg. «Per quanto riguarda Tarvisio – ha dichiarato infatti – confermo che la situazione è costantemente monitorata. I contatti che abbiamo con Roma sono quotidiani e avvengono anche più volte al giorno. Questa collaborazione ha fatto sì che in Fvg si siano liberati degli spazi che hanno permesso di trasferire qualche centinaio di profughi in altre regioni del Paese. Non registriamo in questo momento ingressi tali da destare preoccupazione. Tuttavia, siamo anche consapevoli che dobbiamo continuare a effettuare controlli e verifiche».

13 aprile 2016

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine