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    «Un super Comune fino a Duino»

    Nicoli (Fi) propone la fusione e un Ato interprovinciale con Grado, Aquileia e Fiumicello

    Un Ambito Ottimale che comprenda le ex Province di Trieste e Gorizia, assieme ai Comuni di Grado, Aquileia e Fiumicello, a fronte di circa 400 mila abitanti. E la fusione dei Comuni sotto i 15 mila abitanti, da rendere obbligatoria, al fine di ottenere i trasferimenti regionali o nazionali per il finanziamento del bilancio comunale. Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, prospetta addirittura la fusione di Monfalcone, Ronchi, Staranzano, San Canzian, San Pier, Turriaco, Fogliano, Sagrado, Doberdò e Duino Aurisina, circa 72.800 abitanti, che propone di battezzare “Monfalcone Julia”. Un super-Comune inserito in un Ato denominato “Venezia Giulia”, comprensivo delle città di Trieste fino a Muggia, di Gorizia con i Comuni della destra Isonzo, nonchè Aquileia, Grado e Fiumicello. Nicoli ritiene che le Assemblee comunali e di Ambito debbano venire elette dai cittadini, chiamati a votare direttamente sindaci e presidenti di Ambito. L’esponente di Fi ha presentato un ordine del giorno per la discussione in Consiglio comunale, ma anche in Provincia, chiedendo un preciso impegno al sindaco e al presidente dell’ente provinciale a «farsi carico politicamente di portare avanti la proposta politica in Regione».

    Il tutto facendo riferimento allo schema del disegno di legge messo in campo dall’assessore Paolo Panontin, varato dalla Giunta regionale, in ordine al riassetto istituzionale. La Regione sta muovendo i suoi passi concreti e Nicoli osserva: «Bisogna evitare che la riforma istituzionale, per la quale sembra già quasi tutto deciso, venga calata dall’alto». Il Ddl individua gli Ato e le modalità di costituzione delle Unioni tra Comuni, oltre a prevedere la chiusura delle Province. Nicoli argomenta: «La Regione parla di Ato e Unioni tra Comuni, ma non sembra configurare l’opzione delle Fusioni. Inoltre, non c’è chiarezza in merito all’abolizione delle Province, che deve prevedere un trasferimento delle relative competenze agli Ambiti Ottimali». Nicoli chiama poi in causa il Piano di Governo Territoriale prodotto dalla Giunta-Tondo: «Il Pgt doveva entrare in vigore nel gennaio 2015, invece, con la legge regionale del 4 agosto 2014 (n.15), viene “differito” il termine rallentando di fatto il processo di ammodernamento delle Pubbliche amministrazioni». Infine evidenzia i maggiori punti di disaccordo: «La formazione degli Organi dell’Unione è farraginosa e antidemocratica, in quanto nominata e non eletta dai cittadini. Nell’Assemblea dell’Unione si fa riferimento ai capoluoghi di Provincia dati per soppressi. I piccoli Comuni, poi, sono sottorappresentati (un solo consigliere). Le Province di Trieste e Gorizia, infine, vengono sembrate in 3 Ato e Grado accorpato nell’Ato ricadente nel Cervignanese. Una decisione fuori di ogni logica economica e socio-culturale».(la.bo.)

    04 ottobre 2014

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