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    Ritorna entro giugno il «reddito di cittadinanza» in Friuli-V.G.

    Lo ha annunciato Serracchiani incontrando la Cgil: «Protezione per gli esclusi dal welfare»

    3.02.2015  “Un progetto ambizioso che punta ad arrivare a un riordino complessivo del nostro sistema di protezione sociale e di sperimentare, nello stesso tempo, misure innovative”. Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, proseguendo oggi a Trieste con la Cgil regionale il confronto con le parti sociali sulle nuove forme di sostegno al reddito, per le quali sono stati stanziati 10 milioni di euro nella Finanziaria 2015. Il provvedimento sarà messo a punto entro giugno, prima quindi dell’assestamento di bilancio, in modo che possa diventare operativo già quest’anno, ha confermato la presidente Serracchiani alla delegazione della Cgil guidata dal segretario regionale Franco Belci. Alla riunione erano presenti anche gli assessori interessati: Francesco Peroni (Finanze), Maria Sandra Telesca (Politiche sociali), Loredana Panariti (Lavoro) e Mariagrazia Santoro (Casa). Non si tratta di una novità assoluta, perché uno strumento del genere fu istituito nella fase finale della Giunta Illy, ma fu prontamente soppresso dalla giunta Tondo subito dopo le elezioni.

    “Quella che abbiamo in mente – ha detto la presidente – è una misura universale per la lotta alla marginalità e alla povertà, un fenomeno purtroppo in crescita in questi anni anche in Friuli-Venezia Giulia, in modo da raggiungere quelle persone che non usufruiscono di altri contributi e incentivi, integrando protezione sociale e percorsi di reinserimento lavorativo”. Il nuovo sostegno al reddito, ha ribadito Serracchiani, rientra in un disegno più ampio, di riforma complessiva del welfare regionale, oggi eccessivamente frammentato fra diversi assessorati. Il riordino delle varie misure attualmente previste nella legislazione regionale prenderà in considerazione sia le categorie di beneficiari, sia i tempi di erogazione.

    “In alcuni casi, e penso alle rette dell’asilo – ha ricordato per esempio la presidente – le somme vengono adesso erogate l’anno successivo sotto forma di rimborso. Succede così che le famiglie che hanno più bisogno non usufruiscono di questa misura, semplicemente perché non hanno la possibilità di anticipare le somme”. La riforma del welfare in Friuli Venezia Giulia terrà anche conto, ha precisato Serracchiani, delle novità inserite nel quadro legislativo nazionale: revisione dell’Isee (Indicatore della situazione economica), bonus bebè, Sia (Sostegno per l’inclusione attiva) messo a punto dal ministero del Lavoro.

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