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I giovani dem a Pegorer: ora chieda scusa

Dopo il no e l’esultanza sullo stop al decreto Rai passato solo col voto di fiducia. Lettera aperta di 13 iscritti

di Domenico Pecile

UDINE. Lo definiscono l’ultimo appello al senso di responsabilita, perchè «il Pd ha bisogno di unità e non di correnti». A lanciarlo è un gruppo di giovani espnenti dei circoli del Pd, che si dicono esasperati dal comportamento della minoranza dem.

Quella che l’altro ieri non soltanto ha votato contro il dl sula Rai mettendo in minoranza il governo, ma che in alcuni casi avrebbe addirittura gioito per lo scivolone della maggioranza di centro sinistra.

Nel mirino è finito il senatore Carlo Pegorer che appunto, dopo la bocciatura del disegno di legge, avrebbe manifestato senza imbarazzo alcuno la gioia per l’esito sfavorevole incassato dai renziani. Decreto che ieri è stato approvato dal Senato grazie al voto di fiducia posto dal Governo.

Insomma, la guerra per adesso tutta romana che si sta consumando dentro il Partito democratico allunga la sua inquietante ombra anche in periferia dove la resa dei conti a questo punto diventa sempre più probabile se non addirittura inevitabile.

Gli autori dell’appello – Claudia Chiabai (Cividale), Lino Clemente (Buttrio), Adele Codarino (Udine 2), Francesco Contin (Terzo di Aquileia), Enrico Leoncini (Udine città), Fabio Luongo (Fiumicello), Rudi Macor (Povoletto), Lucia Nadalutti (Martignacco), Luca Osso (Palmanova), Alessandro Puntin (Aquileia), Linda Siben (Muzzana del Turgnano), Sandro Venturini (Gemona), Anna Zuccolo (Chiopris Viscone/Trivignano) – si dichiarano estremamente dispiaciuti «del comportamento sistematico di una parte di partito contro l’azione di governo, e il voto sulla legge di riforma Rai è soltanto l’ultimo di una lunga serie. Quello che è peggio, invece, è il loro esultare in aula, come se fosse più importante e soddisfacente la lotta interna piuttosto che uno sforzo comune per il miglioramento del Paese, senza contare, poi, che l’articolo 4 conteneva anche norme per il finanziamento dell’emittenza locale e quindi con la sua soppressione si è creato un danno economico al nostro territorio».

I giovani dei circoli dem si dicono anche convinti più che mai della necessità in questo momento di un Pd. «Non si può continuare a mettere le beghe interne e gli interessi elettorali prima di tutto – insistono – soltanto per distinguersi e contarsi. Il lavoro che cerchiamo di fare è di tenere unito il partito, in una fase storica così difficile, e veder in continuazione mortificato il nostro sforzo ci umilia profondamente. La storia ci insegna – è ancora la loro testimonianza – che solamente restando unito il più grande partito riformista italiano può ottenere risultati. Invece – precisano – osserviamo al ripetersi degli stessi errori, alle solite divisioni, che fanno bene solamente ai singoli e mai ai cittadini. Pegorer è solamente uno di questi, in cerca di continua visibilità. Pretendiamo delle scuse, se non altro per il loro esultare nel momento in cui si manda sotto

il Governo».

 

Infine, l’accusa: «Dopo averci fatto non-vincere le elezioni, con la loro linea, e tutto quello che ne è conseguito, hanno ancora l’ambizione di tenere in scacco il partito. Forse hanno nostalgia del glorioso Pd che non s’è mai preso la responsabilità di governare».

01 agosto 2015

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine