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Padoan sblocca 825 milioni per il Fvg

Il governatore Serracchiani ottiene la riduzione dei contributi della Regione a Roma previsti dal vecchio patto Tondo-Tremonti

di Maurizio Cescon

La firma del protocollo a Palazzo...

La firma del protocollo a Palazzo Chigi: a sinistra Serracchiani, presidente della Regione, da destra il sottosegretario Delrio e il ministro Padoan

UDINE. Va in archivio il patto Tondo-Tremonti. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sblocca 825 milioni di euro in tre anni, fra maggiori entrare e minori tagli, a favore del Friuli Venezia Giulia. E’ il nocciolo della nuova intesa, firmata oggi dallo stesso Padoan, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, che ridisegna i rapporti finanziari tra Roma e il Friuli Venezia Giulia.

Con un respiro di medio termine, fino al 2017, quando le parti hanno concordato di rivedersi per eventuali aggiustamenti riguardo il contributo da versare da parte della Regione nelle casse statali. Alla firma del protocollo erano presenti anche il ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il sottosegretario per gli Affari regionali e le Autonomie Gianclaudio Bressa e l’assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni.

Il documento sottoscritto a palazzo Chigi ridefinisce in 8 articoli e aggiorna, in senso più favorevole alla nostra Regione, i rapporti finanziari tra il Friuli Venezia Giulia e il Governo, riguardando complessivamente l’arco temporale tra il 2011 e il 2017. E’ l’articolo 2 a stabilire il superamento del Tondo-Tremonti, riducendo in maniera sensibile il contributo dovuto dalla Regione allo Stato, che nel triennio dal 2015 al 2017 non è più di 370 milioni all’anno, ma scende a 260 nel 2015, per ridursi ancora a 250 sia nel 2016 che nel 2017, con un saldo netto, a vantaggio della nostra Regione, di 350 milioni di euro.

Ma c’è anche un secondo, importante, capitolo. Avremo maggiori spazi finanziari, 320 milioni spalmati dal 2014 al 2017, 80 milioni l’anno. «Soldi freschi – commenta l’assessore Peroni – che permetteranno già in questi ultimi mesi del 2014 di anticipare il raggiungimento degli obiettivi di Governo che ci eravamo dati, senza ricorrere a rinvii tecnici».

A queste risorse vanno aggiunti altri 155 milioni di euro, frutto del riconoscimento di spettanze pregresse, relative a varie voci: gettito Irpef, accisa energia elettrica, rimborso canoni demaniali, accisa carburante. L’intesa sottoscritta conferma, inoltre, i precedenti impegni in relazione al pagamento, da parte dello Stato, degli arretrati della compartecipazione all’imposta sul reddito da pensione. Una partita che vale complessivamente 650 milioni di euro. La Regione, dal canto suo, rinuncia ai ricorsi promossi davanti alla Corte costituzionale relativamente alle manovre di finanza pubblica introdotte dallo Stato.

Soddisfatta la presidente Debora Serracchiani. «Una bella pagina per la nostra Specialità e per la nostra autonomia – ha commentato -. Usciamo rafforzati da questo confronto con il Governo. Il risultato era importante per il mio mandato, per la giunta, per tutti i cittadini. Era indispensabile rivedere il protocollo Tondo-Tremonti, perché gli impegni assunti allora erano troppo gravosi e anche alla luce delle condizioni della nostra economia quelle clausole andavano riviste. Abbiamo esercitato fino in fondo la nostra Specialità e questo mi rende particolarmente orgogliosa».

Di «vera e propria boccata d’ossigeno», di «riconoscimento di un maggiore equilibrio nei rapporti finanziari tra Stato e Regione, che era necessario realizzare», ha parlato l’assessore Peroni. «Dopo il fallimento della riforma del federalismo fiscale, i numeri del Tondo-Tremonti erano ormai assolutamente sbilanciati in senso a noi sfavorevole. E il risultato migliore che potevamo ottenere, da parte nostra c’è sempre stata fiducia, ma la trattativa non era facile. In questo anno e mezzo ci sono stati momenti di stallo, frenate, colli di bottiglia da superare. E devo aggiungere che, da parte del Governo Renzi ho notato maggiore sensibilità e apartura rispetto a quanto avevamo riscontrato con i ministri del Governo Letta. C’è stato un cambio di passo importante, sono stati ascoltati i nostri legittimi rilievi. Restiamo prudenti per la Finanziaria 2015, ma c’è un miglioramento oggettivo della situazione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

23 ottobre 2014

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