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Torna la variante di Aquileia e la Regione rivede l’arteria

Atteso il progetto per arrivare a Grado da Palmanova dribblando la città romana Il vicepresidente della Provincia Mattiussi: «Può passare in zona frasca Tarlao»

di Antonio Boemo

GRADO. La variante a est di Aquileia, un’arteria attesa da troppo tempo. Si tratta della strada di scorrimento il cui iter è iniziato nel 2012 ma il progetto appena oggi è alla verifica della Regione.

Un’infrastruttura viaria che avrebbe sicuramente potuto consentire, e da diversi anni, a chi vuole raggiungere Grado dalla Bassa Friulana, uno scorrimento migliore.

Del resto la questione del traffico veicolare come è noto è uno dei punti più intricati da risolvere, specialmente per un’isola turistica come Grado che vede la pressione maggiore soprattutto in estate. Ciò riguarda sia la mobilità interna (è allo studio un nuovo piano del traffico) ma anche quella esterna perché arrivare a Grado non è che sia proprio così agevole. Anzi. Se da una parte, la direttrice che da Trieste passando per Monfalcone è abbastanza scorrevole, specialmente nel tratto dalla città dei cantieri a Grado, dall’altro c’è un altro aspetto di questa che inizialmente sembrava potesse avere sviluppi notevoli ma che invece probabilmente non sta dando tutti i frutti sperati.

Parliamo della tangenziale di scorrimento che porta sino all’aeroporto e al casello dell’autostrada di Redipuglia. Pur se questa arteria sta registrando un notevole afflusso veicolare, ciò che manca è indubbiamente il massiccio arrivo dei vacanzieri che utilizzano l’autostrada e che preferiscono uscire a Palmanova anziché da Redipuglia che è più distante. In realtà esistono altri due progetti viari che interessano Grado sull’altra asse, quella verso la pianura friulana. Uno è quello delle Autovie Venete che è stato solo parzialmente realizzato dato che manca ancora il collegamento diretto con il casello di Palmanova (in ogni caso è già prevista oggi la realizzazione di una rotonda a Bagnaria Arsa, all’altezza del Taj che potrebbe al momento snellire un po’ il traffico). Manca poi il collegamento da Terzo per arrivare sino alla “variante est di Aquileia”.

C’era l’ipotesi di arrivare sino all’altezza del mobilificio Piani per poi raggiungere la rotonda del Cjastinars per collegarsi all’altro tratto di scorrimento (la variante est Aquileia) del quale se n’è occupata la Provincia di Udine ma che ora è in mano alla Regione. Un progetto iniziato nel 2012 quando è stato finanziato proprio dalla Regione, con l’allora assessore Riccardo Riccardi, per 6,8 milioni di euro pluriennali.

Uno dei fautori di questa strada di scorrimento a est di Aquileia è il vice presidente della provincia di Udine, Franco Mattiussi. «La variante a est di Aquileia’ – dice Mattiussi – servirà per quelle persone che sono in transito da e per Grado e che diversamente intralcerebbero, come accadde oggi, il traffico interno di quelli che invece giungono a visitare la città romana». Cosa che, peraltro, anche le persone in transito – il riferimento è per i turisti – non mancheranno di fare durante il loro periodo di vacanza a Grado. «La Provincia di Udine – dice Mattiussi – ha progettato la “variante” ma ora c’è in corso da parte della Regione (dal primo luglio queste competenze non sono più della Provincia) un progetto di revisione dell’ingresso Nord che potrebbe passare in zona frasca Tarlao».

«Sull’uscita a sud – precisa ancora il vice presidente della Provincia – nella zona produttiva di Aquileia da dove poi proseguire per Grado – non ci sono invece problemi». Insomma questo progetto che potrebbe agevolare i flussi turistici sia degli stanziali e sia dei pendolari, in tanti si augurano che possa andare in porto quanto prima anche perché i finanziamenti già ci sono (forse, considerati quanti anni sono passati, la Regione sarà costretta da aggiungere qualche cosina; si parla di mezzo milione di euro).

Per concludere una considerazione: turismo, archeologia, storia, cultura e anche le strade continuano a far mantenere stretti i contatti fra Grado e Aquileia che in realtà sono invece separate per quel che concerne l’inserimento nelle Uti.

@anboemo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

15 ottobre 2016

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